Lo dirà il tempo se MAGA (Make American Great Again) si rivelerà una strategia vincente. Per ora, i mercati statunitensi non stanno affatto reagendo positivamente. Di controrisposta, l’Europa sta prendendo fiducia: l’annuncio di un importante piano di investimento per la difesa europea ha portato al rialzo le azioni di tante aziende europee, compattando, nonostante le diverse vedute, i ventisette leader europei. Le ostilità di Trump stanno obbligando l’Ue a rendersi responsabile del proprio destino per un’Europa MEGA (Make Europa Great Again).

Si avvicina sempre di più la data del 2 aprile, quella in cui Trump ha promesso di applicare tariffe doganali del 25% verso il mercato europeo. L’Europa, che ha un export verso gli USA del valore di 26 miliardi di euro, non ci sta, ritenendo queste misure ingiuste e ingiustificabili. Infatti, la Commissione europea ha fatto sapere che risponderà con “contromisure rapide e proporzionate del valore massimo di 26 miliardi di euro, corrispondenti all’impatto economico dei dazi americani”. L’Europa non dimentica l’amicizia con gli Stati Uniti e la lunga collaborazione durata per ottant’anni, ma sta dimostrando di saper usare il pugno di ferro.

Nella logica scellerata di Trump, aver compattato i ventisette è un risultato ricercato da parte dell’amministrazione per la realizzazione dell’American first, ma la sua totale ignoranza dei fatti e dei dati stanno cominciando a spaventare i mercati. Il Dow Jones ha perso i suoi guadagni maturati dal 5 novembre, con i Magnifici Sette (Apple, Nvidia, Microsoft, Meta, Amazon, Google, Tesla) che hanno visto il loro titolo in borsa crollare per una perdita di 2.000 miliardi di dollari dal primo gennaio. Wall Street ha registrato ulteriori perdite dopo l’annuncio di dazi ai danni del Canada raddoppiati al 50%; la risposta negativa degli investitori ha fatto tornare Trump sui propri passi, rinunciando così a raddoppiare i dazi. Un segno evidente della sua incoerenza e confusione.

Di riflesso, i mercati europei hanno registrato un significato rialzo del 10%: Gli investitori stanno migrando dal mercato americano e stanno approdando verso quello europeo. Il programma di investimenti militari di 150 miliardi lanciato dalla Commissione Europea “ReArm Europe” è stato accolto positivamente dalle borse europee: I gruppi francesi Dassault e Thales hanno guadagnato rispettivamente il 13% e il 23%, il gigante tedesco Rheinmetall il 10,7%, la svedese Saab il 15%, l’italiana Leonardo l’11,7%, il norvegese Kongsberg il 10,6%, i britannici BAE e Qinetiq rispettivamente l’11,4% e il 26,6%. Il programma di investimento sarà destinato al mercato europeo e coinvolgerà molti altri settori diversi dell’industria militare. Come ha commentato l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, autore di un rapporto sul futuro del mercato interno dell’Ue, le fratture tra gli Stati Uniti e l’Ue hanno di fatto sancito “la fine della fase acuta delle tensioni tra il Regno Unito e l’Unione Europea e l’inizio di una nuova fase di collaborazione fruttuosa”.

Il malessere degli investitori che cercano mercati alternativi a quello americano, il cinismo verso l’Ucraina e il supporto alla Russia di Vladimir Putin, incidenti diplomatici e i rapporti oramai difficili con i propri partner storici stanno mettendo in grossa difficoltà l’amministrazione di Trump. Il suo ritorno sta rafforzando il Vecchio Continente e indebolendo la Casa Bianca nel contesto geopolitico. In uno scenario simile l’Europa ha tanto da guadagnare, gli Stati Uniti parecchio da perdere.

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