Davanti alla forza della natura siamo tutti uguali: insignificanti. La natura non guarda in faccia nessuno e non fa distinzioni; miliardari, senzatetto, politici, attori e cantanti. Poco importa quanti Oscar, Nobel o Grammy hanno vinto. Davanti ad essa sono (e siamo) tutti degli esseri minuscoli, vulnerabili e indifesi e purtroppo, sempre più spesso, ci ricorda che su questa Terra non comandiamo (tutto) noi.
Gli incendi che stanno devastando la contea di Los Angeles, considerati dagli esperti come i più devastanti della storia, hanno ormai raso al suolo un’area totale di circa 156 chilometri quadrati, con il bilancio delle vittime che continua a salire e che momentaneamente si attesta a 25. Oltre 12 mila edifici e strutture sono stati distrutti dai due principali roghi di Eaton e Palisades e 105 000 persone sono state evacuate in seguito alla dichiarazione dello stato di emergenza. Secondo le stime della società di previsioni meteorologiche, AccuWeather, i danni economici si aggirano tra i 250 e 275 miliardi di dollari. Gli ultimi aggiornamenti forniti dai vigili del fuoco in data 13 gennaio, riferiscono che l’incendio più grande a Palisades è contenuto al 13%, Eaton al 27% e Hurst al 95%. I pompieri continuano a lavorare senza sosta per contenere le fiamme, ma la situazione resta ancora tragica, e sarà aggravata dalle condizioni metereologiche attese nei prossimi giorni, con l’aumento di intensità dei venti di Santa Ana che favoriranno il cospargersi dei roghi e ostacoleranno il volo degli elicotteri. Intanto, Los Angeles si è tinta di polveri di un inquietante color fucsia per effetto della sostanza che i canadair dei vigili del fuoco stanno spandendo per rallentare il diramarsi delle fiamme.
Le Autorità indagano sulle possibili cause che hanno scatenato le fiamme. L’ incendio di Eaton, il secondo più devastante, potrebbe aver avuto origine da una torre elettrica per poi propagarsi lungo il canyon e verso le case. Un’analisi del Washington Post ha evidenziato, dopo aver consultato immagini satellitari e comunicazioni radio, che il Palisades Fire potrebbe essere stato causato da un precedente incendio avvenuto a Capodanno provocato da fuochi d’artificio nella stessa area. Questo fenomeno è noto come “reignizione” e si verifica quando forti venti ravvivano focolai sotterranei rimasti latenti. Le immagini mostrano che l’origine del fumo si sovrappone alla cicatrice dell’ustione dell’incendio di Capodanno.
Anche se notoriamente, la California è particolarmente soggetta ad essere colpita da grandi incendi, una situazione di tale portata è comunque da definirsi anomala. Aldilà delle cause “terze”, la ragione per cui gli incendi sono stati così violenti è una: il riscaldamento globale.
Sicuramente, ciò che maggiormente ha contribuito all’espansione delle fiamme sono stati i venti di Santa Ana, caldi e secchi che soffiano da nord-est verso sud-ovest e che raggiungono la velocità di 160 km/h. La Città degli Angeli inoltre ha sperimentato una quasi assenza di pioggia nel periodo invernale, una stagione tipicamente umida, facendo sì che la vegetazione diventasse estremamente secca e di conseguenza un terreno fertile per il propiziare delle fiamme. In realtà la siccità del 2024-2025 si è contrapposta alle piogge abbondanti del biennio precedente. Questo contrasto di eventi estremi è noto come “colpo di frusta climatico”. Naturalmente, l’aumento delle temperature, più alte rispetto alla media stagionale anche in inverno, hanno reso i terreni più aridi diventando “carburanti”.
Riscaldamento globale, causato dalle emissioni di CO2 da parte degli esseri umani, e incendi sono legati a doppio filo perché, quando una foresta brucia, rilascia grandi quantità di CO2 che contribuiscono all’effetto serra: è un cane che si morde la coda.
Gli incendi si sono verificati in un momento in cui il presidente degli Stati Uniti in entrata, Donald Trump, coerentemente con la sua propaganda, continua a confermare il suo scetticismo sul cambiamento climatico, mostrando da una parte il suo disprezzo nei confronti dell’eolico, una delle fonti di elettricità più pulite ed economiche al mondo, definendolo come “spazzatura” e incitando a un rinnovato sviluppo delle fonti fossili (che quasi tutto il mondo invece sta cercando di eliminare). Il tycoon, anche in una situazione drammatica come questa, non ha perso l’occasione per screditare l’operato dei suoi avversari politici, accusando il governatore della California Gavin Newsom di non aver “spento gli incendi” e di aver permesso che questa crisi si intensificasse. “Gli incendi ancora divampano a Los Angeles, i politici incompetenti non sanno come spegnerli; che hanno di sbagliato?”, questo è quando ha dichiarato.
È ancora un inferno nella Città degli Angeli e il vento che soffia, sembra annunciare ancora aria di distruzione.