Il piano di INWIT per la Sicilia: 130 nuove infrastrutture. E c’è chi lavora a un “teatro digitale”

Il Mezzogiorno ha bisogno di infrastrutture, anche di quelle digitali, ma sul digitale non è indietro, anzi. Tappa, l’ottava, a Palermo del TourFOR5G, promosso da Fondazione Ottimisti&Razionali e INWIT S.p.A., con l’obiettivo di fare il punto sui progressi della digitalizzazione. L’incontro si è svolto ieri, venerdì 15 marzo, nella Sala Petrosino del Comando della Polizia Municipale di Palermo e ha dato riscontri positivi e stimolanti (qui è possibile rivedere l’evento)

Michelangelo Suigo, Roberto Lagalla, Salvo Pogliese

Una sfida che vede il Sud non in svantaggio. Ad aprire i lavori è stato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha rimarcato i progressi raggiunti: “Il Mezzogiorno del Paese, la Sicilia nello specifico, sono dotati di una infrastruttura digitale performante e presente in modo capillare; ci sono interconnessioni importanti con le Isole Minori e il Nord Africa. Ciò supera il cronico divario infrastrutturale del Mezzogiorno”. “Come amministratori – ha aggiunto – stiamo lavorando per cogliere tutte le opportunità che il digitale offre”. Tra le novità interessanti per Palermo c’è un “servizio civile digitale nelle parrocchie che aiutano le persone più anziane nel disbrigo delle pratiche” e una “sala controllo di telesorveglianza da remoto”, mentre a breve “avremo una app che permetterà ai cittadini di mostrare il gradimento o meno rispetto a una decisione del Comune, una forma di democrazia partecipata”.

Verso il 5 G: obiettivo colmare il divario. Salvo Pogliese, Capogruppo FdI in 9ª Commissione al Senato e già sindaco di Catania, ha evidenziato il divario ancora esistente sul digitale: “Siamo ventesimi su 27 in Europa per la digitalizzazione”. Pogliese, che aveva presentato un emendamento “per l’innalzamento dei limiti di emissione delle antenne 5G” (attualmente 1/4 rispetto agli altri paesi europei), ha ribadito l’obiettivo di “migliorare la qualità della rete a vantaggio di cittadini e imprese”, abbandonando “una demagogia imperante”, pur senza “ricadute sulla salute”. Il Senatore ha ricordato anche i “cinque miliardi di euro fino al 2026” per la Sicilia tra fondi nazionali e regionali.

Una polifonia tra analogico e digitale. “Stiamo tentando di andare sempre più verso un teatro digitale: è una sfida che nel mondo stanno affrontando tanti teatri. Quella digitale, per il teatro, non è una dimensione altra, è in supporto, a integrazione”. Lo ha illustrato il Maestro Marco Betta, Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo, sottolineando che il teatro è “quanto di più artigianale e analogico ci sia”. Tuttavia, anche il Teatro di Palermo è impegnato a portare “il grande messaggio civile dell’arte oltre ogni frontiera, sia fisica, sia generazionale”. “Le infrastrutture ci verranno incontro, il PNRR ci verrà incontro: il teatro digitale è già presente, va implementato nelle strutture storiche”, ha indicato il Maestro.

Investimenti tangibili per un salto di qualità digitale. “Abbiamo in programma 130 nuove infrastrutture in Sicilia nei prossimi due anni, con l’obiettivo di colmare il divario infrastrutturale, soprattutto nelle aree più difficili, di cui 10 nell’area metropolitana di Palermo”. Lo ha annunciato Michelangelo Suigo, Direttore delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT, parlando del piano industriale che prevede 800 milioni di investimenti in Italia.

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